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Come trattare le mani quando si manifesta la sindrome mano piede durante le cure oncologiche

Recentemente ho letto una frase che ritengo molto vera: “le nostre mani sono antenne dell’anima, Se le fai muovere, cucendo, cucinando, dipingendo invii segnali alla parte più intima di te e la tua anima si rasserena”.

Per un’amica in particolare, che ho incontrato diversi anni fa ma che porto ancora vivissima nel cuore, una di queste azioni era importantissima. Voglio raccontarvi di lei perché sono le storie di ognuno che, quando si intrecciano con il nostro filo del destino, trasformano le esperienze vissute insieme in qualcosa di unico e meraviglioso.

Anni fa a Catania ho conosciuto una donna bella, gentile, ma soprattutto forte. Una donna che stava affrontando il suo primo ciclo di terapia oncologica. Questa non è una novità né per voi né per me, ma la sua diagnosi era arrivata come un fulmine a ciel sereno. Non solo per il tumore in se che rappresenta sempre un’esperienza devastante nella vita di ognuno, un momento in cui tutto il percorso vissuto si mette in pausa per affrontare la sfida titanica contro un mostro infimo. Ma perché Maria con le sue mani ci lavorava (e ci lavora ancora oggi).

Brillante e dinamica come molte donne del Sud, Maria fin da giovane aveva fatto la sarta: ero di fronte ad un’artigiana del vestire e ogni volta che parlavo con lei capivo quanto fosse importante il suo lavoro. Si dice che quello che si lavora con le mani, lo si lavora anche con il cuore. Ed è proprio così.

Lei lamentava dolori e bruciori proprio perché quando si assumono farmaci come capecitabina, docetaxel o doxorubicina uno degli effetti collaterali può essere la “sindrome mano piede”. Una fastidiosa reazione collaterale che si manifesta attraverso un fastidioso formicolio, un eritema forte, pizzicore e gonfiore al palmo delle mani. Può portare inoltre una forte desquamazione e anche ulcerazioni. Ecco, Maria era disperata perché il tumore le stava togliendo il suo strumento di vita, di lavoro e di contatto con il mondo. Le mani.

Per lei abbiamo pensato ad un piano speciale. Dopo aver ascoltato con attenzione e soprattutto aver avuto anche il consenso dal suo oncologo, abbiamo pensato di crearle un protocollo personalizzato per un trattamento da eseguire 2/3 volte al giorno. Abbiamo optato per una referenza cosmetica ricca sia di sostanze emollienti come oli e burri vegetali come il burro di karite, l’olio di mandorle dolci e l’olio di riso. Una emulsione delicata che potesse lenire i bruciori e i fastidi legati a questa sintomatologia. Una formulazione che dovesse accarezzare, ma anche proteggere una pelle già sensibilizzata dai farmaci delle terapie. Un prodotto ristrutturante contente anche principi attivi come la cheratina vegetale o altri con attività antibatterica come la lattoferrina, proprio per impedire la nascita eventuali infezioni.

Maria l’ha utilizzata sia sulle mani che sui piedi, mettendola su nostro consiglio anche sulle unghie e cuticole. Eseguendo con costanza il protocollo di benessere, dopo un mese esatto di trattamento siamo riusciti a darle sollievo.

Maria adesso sta bene e vive la sua vita come tutte noi, combattendo e sorridendo quotidianamente. È proprio vero, mani e cuore sono connessi, ecco perché uno dei desideri più ambiti da coloro che si amano è di poter camminare mano nella mano.

Ti abbraccio forte Maria!

Myriam

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